Hanami, sedersi sotto i ciliegi in fiore.
Sul Monte Serrone, altopiano che sovrasta la costa adriatica nel territorio di Pedaso, si estende infatti uno dei più grandi parchi di ciliegi d’Italia dove ogni primavera si crea uno scenario sempre uguale e sempre diverso che offre lo sfondo più adatto per la secolare tradizione Giapponese dell’Hanami.
Il parco di 8 ettari e 2.500 Sakura (ciliegi) nasce negli anni ’70 dall’idea del proprietario del terreno che frequentava il Giappone per lavoro.
L’area del Monte Serrone è un luogo quasi unico che prende il nome dai costoni rocciosi tipici dell’Appennino centrale utilizzati nel medioevo per costruire luoghi di difesa. Un balcone privilegiato sul mare Adriatico carico di storia.
La tradizione Hanami nasce nel 794 in Giappone e letteralmente significa “guardare i fiori” che sbocciano e – in pochi giorni – cadono dagli alberi di ciliegio (Sakura).
Il ciliegio con i suoi fiori tra il bianco e rosa è uno dei simboli più caratterizzanti della cultura del Sol Levante che richiama la bellezza e la fragilità della vita umana nel gioco alterno delle stagioni tra inverno e primavera, nel ciclo costante tra declino e rinascita.
L’autentica tradizione Hanami consiste nell’atto di sedersi sotto i ciliegi, contemplare la caduta dei fiori accarezzati dai petali e dalla brezza primaverile come auspicio di rinascita e prosperità.
Con il tempo l’Hanami, da tradizione meditativa, è diventata una festa durante la quale i giapponesi amano ritrovarsi in compagnia per abbondanti e felici pic-nic tra cibo e sake sotto la “nevicata dei fiori” (Hanafukubi).
Nel parco dei ciliegi di Pedaso la ricorrenza Hanami si fa coincidere col periodo della Pasqua cristiana e vengono esalti punti di contatto tra la cultura marchigiana e quella giapponese.
I prati ricoperti dai fiori di ciliegio sono il tappeto per le arti marziali come il Kendo, il Karate e l’antichissima tecnica orientale Daito-Ryu Aikibud.
Tra i ciliegi in fiore risuonano le note di Madame Butterfly e il potente ritmo dei grandi tamburi Taiko.
La gastronomia locale e quella giapponese si abbracciano tra i ciliegi del Monte Serrone dando vita a inedite fusioni tra le tagliatelle di Campofilone e il riso basmati al pesce spada zucchine e carote, o anche il gran fritto ascolano con spiedini di pollo fritti con salsa teriyaki, il tataky di tonno, passando le il tradizionale sushi e sashimi fino al dolce Mochi composto da pasta di riso ricoperta di gelato.