Ascoli Piceno, lo scrigno dei tesori
Ascoli Piceno e le sue bellezze
“Così ora lungo le sue strade e i suoi vicoli, fra ombra e sole, da San Francesco alle piccole chiese foranee, Santa Maria inter vineas, andavo riconoscendo le tracce di quella civiltà comunale e feudale, la grazia rustica del romanico, l’energia nitida del gotico e l’armonia castigata dei secoli rinascimentali, affollate su quella pietra calda e spessa che è il travertino”.
Queste sono le parole del grande poeta a Mario Luzzi riguardo la magnifica città di Ascoli Piceno, usate per dipingerla come una città segnata dal passaggio di svariate culture e scrigno di tesori inestimabili e preziosi.
La provincia ascolana si estende lungo la vallata del fiume Pronto, riscoprendo una superficie di oltre 150 chilometri quadri e accoglie una popolazione di quasi 60.000 abitanti. Un luogo che sfoggia un imponente centro storico costruito interamente sul travertino, una roccia sedimentaria calcarea estratta dalle cave del territorio, che vede come protagonista indiscussa la rinascimentale Piazza del Popolo, attorno alla quale si ergono lo storico Caffè Meletti, la maestosa facciata di Palazzo dei Capitani, la Chiesa di San Francesco, delimitata dalla deliziosa scenografia degli armonici Portici.
“Piazza del popolo ad Ascoli Piceno – afferma il famoso musicista Giovanni Allevi – è una delle più belle piazze d’Italia. Mi piace perché è un salotto a cielo aperto dall’eleganza straordinaria”.
È in questo salotto che quotidianamente si ritrovano residenti e non per sorseggiare aperitivi in compagnia, per passeggiare lasciandosi avvolgere dalla magia che silenziosa si posa nel centro Piceno, per scambiare due chiacchiere all’ombra di alcune delle più belle strutture architettoniche che le Marche possano offrire – e perché no – anche per assaporare l’inconfondibile gusto delle note olive ascolane.
Come non parlare della cattedrale di Sant’Emidio situata in Piazza Arrigo, centro della mondanità comunale, ed edificata su di un’antichissima basilica: le origini della cattedrale sono avvolte in un denso alone di mistero ma si è quasi certi che nel VII secolo fossero già cominciati i lavori di costruzione.
Nel corso dei secoli, quest’ultima fu oggetto di svariati rimaneggiamenti e restauri che le permisero di ottenere l’indiscussa superiorità di tutte le altre strutture religiose della città. Accanto alla cattedrale, che cela al suo interno la cripta dedicata anch’essa al santo patrono, è locato il battistero di San Giovanni struttura austera e sacra di stampo romanico annoverata tra i migliori esempi di arte religiosa italiana.
Sempre in piazza Arrigo nel Palazzo vescovile dell’Arengo, ha sede la Pinacoteca Civica, nella quale è possibile ammirare le opere di Carlo crivelli, Cola d’Amatrice, Tiziano, Guido Reni e di tanti altri ancora: il tutto ambientato in splendide sale ammobiliate con poltrone, cassettoni, specchiere che con i preziosi tendaggi e lampadari di Murano rievocano l’atmosfera dei palazzi aristocratici.