Museo delle Barbie a Ripatransone
Un luogo magico che ci trasporta nelle favole
Una vera e propria chicca per appassionati del vintage e collezionisti, ma non solo, si nasconde a Ripatransone: un museo delle Barbie. Sì, sono proprio le celebri bambole della Mattel quelle esposte in luminosissime teche all’interno dell’agriturismo “I due cipressi”. Qui, Rosella, figlia dei proprietari della struttura, ha deciso di mostrare al mondo la sua collezione di oltre 700 esemplari di Barbie (compresi esemplari a edizione limitata introvabili nei negozi italiani), alcune risalenti alla seconda metà del secolo scorso, altre più recenti. Addirittura è esposta la primissima Barbie, prodotta nel lontano 1959, di cui oggi si conservano solo pochi esemplari, a causa delle numerose polemiche che suscitò la sua messa in vendita sul mercato: troppo magra e troppo poco vestita.
Esposte nel museo troviamo quindi circa 700 bambole, ma la proprietaria ne possiede oltre 1500! Rosella sposta la disposizione delle bambole, le sostituisce con altre e le porta con sé quando partecipa a convention o sfilate: è anche alla ricerca di una nuova location per l’esposizione al pubblico di tutte le bambole che custodisce gelosamente. Da fashion doll quale si è trasformata, Rosella stessa è l’artefice della Piceno Fashion Dolls Convention, un evento che si tiene ogni anno proprio nelle Marche in cui si susseguono mostre, spettacoli di intrattenimento, perfino serate di gala e l’immancabile evergreen di ogni evento di tal genere, un mercato-scambio per collezionisti. “La mia passione per le Barbie dura da sempre. Ci ho giocato fino ai primi anni dell’adolescenza di nascosto per non farmi prendere in giro da mia sorella”, ci racconta Rosella, che prosegue “Essendo molto costose già da allora, i miei genitori non potevano permettersi di acquistarle. Finché riuscii a mettere da parte dei soldi per acquistarne una (di porcellana!) proveniente nientemeno che dagli Stati Uniti. Nessuno credeva che mi sarebbe arrivata, ma dopo due mesi, invece, giunse questa sorpresa. Quella fu la prima bambola della mia collezione.” E quando poi le domandiamo, tra la miriade di Barbie che è riuscita nel corso di questi anni a collezionare, quale sia la sua preferita, la sua risposta non lascia spazio a interpretazioni: “Le amo tutte indifferentemente. Ma sono legata in particolar modo alla Barbie Violet, un pezzo a edizione limitata divenuta quasi introvabile. Mi fu regalata da mio nonno in occasione dell’inaugurazione”, ci racconta.
Il museo curato da Rosella è una collezione privata e proprio questo suo essere un luogo raccolto conferisce all’atmosfera che qui si respira un’aura di magia: sembra di trovarsi in una fiaba. Tante le sezioni che ha organizzato in questo spazio, a partire da quella dedicata alle Barbie che indossano gli abiti di celebri stilisti quali Givenchy, o Versace, fino alle bambole ispirate alle regine della storia più famose, come Maria Antonietta o Elisabetta I. Ma ci sono Barbie per tutti i gusti: da quelle che simboleggiano i segni zodiacali, le quattro stagioni o che indossano gli abiti tipici dei balli tradizionali, alle Barbie cantanti. Naturalmente non poteva mancare Ken, il fidanzato per eccellenza. Rosella ha numerosi esemplari anche di questa bambola, addirittura il primo Ken prodotto dalla Mattel, ritirato dal mercato a causa della pericolosità del materiale con cui erano stati realizzati i suoi capelli (composto con cui si produceva anche la moquette).
Le bambole esposte sono state acquistate nei mercatini di compravendita, o presso convention italiane, ma più spesso all’estero. La collezione fu inaugurata nel 2008 come mostra permanente denominata “Fashion dolls” , poi negli anni a seguire è stata proclamata museo dal comune di Ripatransone, il quale può vantare questa chicca unica in tutta la regione. Un museo che accoglie oltre cento visitatori ogni mese. In riapertura con la stagione estiva, dopo la chiusura forzata di questi mesi, la collezione è visitabile su prenotazione, a seconda degli orari più comodi per quanti prendano contatti con Rosella, la quale ci racconta quanto fu divertente scoprire lo stupore sui volti delle persone non appena decise di aprire la mostra al pubblico: “Ricordo ancora con simpatia, in particolare, il viso stupito del sindaco in carica all’epoca”, ci dice Rosella.
Nel museo allestito è possibile anche ammirare abiti a grandezza naturale che ha utilizzato in passato per la sua “Piceno Fashion Dolls Convention on the road”. Tale evento, nato per permettere ad appassionati delle Barbie di vendere e scambiare le bambole, prevede anche una sfilata di modelle vestite e truccate come le Barbie. Una sorta di fiaba che si trasforma in realtà, come quella di Rosella, che, con il suo Museo delle Barbie a Ripatransone, è riuscita a realizzare il sogno di una vita.