Ascoli Piceno – La Quintana

I tornei cavallereschi sono un prodotto ereditato dal feudalesimo e si  riallacciano ai giochi propri di quasi tutti i popoli antichi. Essi  furono molto numerosi durante i secoli XII e XIII, in tutte le città, grandi e piccole. A quei tempi ancor più numerose dei tornei furono le giostre, trasposizione “ludica” e celebrativa dei tornei, che ebbero la capacità di diffondersi velocemente dappertutto visto l’apprezzamento per tali feste da parte di molti.

Non fa eccezione la città di Ascoli con la sua “Quintana”. La traduzione in volgare, del 1496, degli Statuti Ascolani redatti in latino nel 1377,  assicura che già allora fosse consolidata abitudine popolare che questo evento concludesse, nella giornata del 5 Agosto, i festeggiamenti  in onore di Sant’Emidio, patrono della città. Il luogo deputato era Piazza Arringo e vi partecipavano i cavalieri della oligarchia magnatizia cittadina ed anche altri, pervenuti da diverse località, su invito degli ascolani. “Nel primo pomeriggio, vi era anche la “giostra dell’anello”, che apriva domenica la competizione sportiva. Si disputava tra cavalieri a cavallo che, dopo una lizza al galoppo, avrebbero dovuto infilare, con una lancia, un anello appeso ad una catenina, fissata ad un palo posto in mezzo alla piazza”.

L’anello in argento, dal peso di quattro once e dal diametro di 10 cm circa, costituiva anche il premio al vincitore. Nel 1955 un gruppo di innamorati della città e della sua storia decise di rilanciare questo importante momento di  antica partecipazione popolare: nacque la Giostra della Quintana. Da quel momento in poi la rievocazione storica ascolana è cresciuta sempre di più, coinvolgendo ormai tutta la città. www.quintanadiascoli.it