Gabicce Mare: diversa per natura
Come uno specchio che restituisce la stessa immagine ma rovesciata, così Gabicce Mare si presenta in una doppia natura, che è però allo stesso tempo un’inscindibile unità. Identità speculare che si compone di due paesaggi ben distinti, che si abbracciano armoniosamente per dare vita a una delle località più affascinanti della riviera di Pesaro e Urbino.
Oggi la chiamiamo Gabicce Mare, un nome che non deve confondere facendoci pensare che questo paese si sviluppi esclusivamente lungo la linea costiera. In alto, in una posizione perfetta per godere del meraviglioso panorama che si apre all’orizzonte, sorge anche Gabicce Monte, nucleo originario del paese, anticamente protetta da una fortificazione murata di cui oggi purtroppo nulla rimane, mentre per fortuna da quei tempi antichi è sopravvissuta fino a noi la chiesa di Sant’Ermete, minuta ma affascinante. Il Monte sul quale si poggia Gabicce è quello del San Bartolo, dove si trova l’omonimo Parco Naturale, le cui bellezze arboree e floreali arrivano a lambire Gabicce, regalando la possibilità di percorrere sentieri immersi nella macchia mediterranea, verde che si fonde con l’azzurro del mare che in ogni angolo si offre con scorci mozzafiato, mescolato al giallo delle ginestre che crescono abbondanti in questa zona.
Il verde smeraldino della flora del San Bartolo come detto continua senza soluzione di continuità nel turchese dell’Adriatico. È a ridosso del mare che Gabicce sviluppa la sua seconda natura, culturale ed economica, visto che nel secondo dopoguerra fu proprio lo sfruttamento del turismo balneare e della marineria, uniti alla naturale vocazione all’accoglienza della gente del luogo, a dare vita nuova e prosperità alla città. Certo i gabiccesi hanno avuto vita facile ad attirare i turisti con un simile patrimonio naturale. Attrezzatissimi stabilimenti per godersi del sano relax sono stati costruiti tra spiagge meravigliose, ricoperte in alcuni tratti da sabbia fine come l’oro e in altri, quelli più a ridosso dal monte, da ciottoli e piccoli sassi, come nella splendida Baia di Vallugola.
I ciottoli di questa parte di costa, che i gabiccesi chiamano “sottomonte”, sono ammantati dalla leggenda: c’è chi in alcuni di essi vede i frammenti dell’antica città di Valbruna, che il mito vuole scomparsa dopo una gigantesca esplosione. Nelle terse giornate estive, quando l’acqua traspare fino a lasciar indovinare il fondo, sommozzatori esperti e semplici nuotatori si divertono ancora a cercare nelle concrezioni geologiche del fondale le strade e i resti di questa mitica Atlantide gabiccese.
Gabicce Mare fa parte del progetto “Itinerario della bellezza“