La carta e Fabriano
“I fogli di carta recano al mondo gli ordini del commercio e i prodotti delle arti: depositari delle concezioni del genio, essi trasmettono l’esperienza dei secoli, conservano i titoli delle proprietà. A loro confidiamo i più nobili e i più dolci sentimenti dell’anima e ne risveglio per loro mezzo degli uguali nei cuori altrui. La carta facilitando le comunicazioni deve essere considerata uno dei prodotti che più contribuisce al miglioramento del genere umano.” (Giuseppina Corinaldesi)
La creazione della carta ha origini molto remote. Sembra ormai accertato che venne inventata in Cina. Una fabbricazione che poi arrivata agli arabi e poi giunta nel fabrianese attraverso Ancona grazie ai suoi continui contatti con l’Oriente oppure per opera dei pellegrini in Terra Santa o per opera dei crociati stessi.
Di certo la storia racconta che gli arabi furono i maestri dei cartai fabrianesi. La prima testimonianza di questa produzione risale al 1264 data dopo la quale seguirono periodi molto floridi ed altri di totale declino. Il primo opificio di Fabriano nacque nel 1326, ma la vera crescita produttiva della carta avvenne a partire dal ‘700, quando Pietro Milani, operaio in una cartiera, decise di aprire una propria moderna attività.
Iniziò così a dargli prestigio, ottenendo l’esclusiva produzione della “carta di Francia”, tanto sostenuta da Giambattista Bodoni, in collaborazione con grandi nomi come Francesco Rosaspina, dal quale nacque la carta omonima.Una storia ricca di studi e cambiamenti, tangibili nel Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano, dove è possibile visionare il suo processo evolutivo e i cambiamenti che l’hanno portata all’eccellenza odierna.