La leggenda di Paora e Ofelia
Ogni castello ha il suo fantasma… ma forse la rocca di Offagna ne ha addirittura due!
Non c’è castello in Italia e nel mondo che non ospiti uno spettro o una figura misteriosa a protezione delle sue stanze e dei suoi tesori, a spaventare e allo stesso tempo incuriosire il visitatore. A Offagna la presenza del fantasma Paora è risaputa da molti decenni e le sue apparizioni, sul monte della Crescia e nella rocca di Offagna, sono narrate da tutti gli anziani del luogo. Negli ultimi anni, tuttavia, altre testimonianze farebbero sospettare la presenza nella sola rocca di una seconda figura misteriosa dalle caratteristiche un po’ diverse: Ofelia.
I racconti degli avvistamenti hanno talvolta tratti labili, altre, particolari ben definiti, per cui è lecito chiedersi: Paora e quest’altra figura femminile sono lo stesso spettro che si sposta, tra cunicoli e gallerie sotterranee, dal monte della Crescia alla rocca o si tratta di presenze diverse? Per saperne di più ho chiesto chiarimenti a Mario Muscoloni, conosciuto come il cavaliere delle zucche giganti, che conosce la rocca come le sue tasche e ha esplorato le grotte. Ho raccolto i resoconti degli avvistamenti di Tristano Cairola, per anni presidente della pro loco offagnese.
Facciamo quindi chiarezza. La leggenda sul fantasma di Paora, più antica, è legata al monte della Crescia, tra Osimo e Offagna. La zona era popolata già dai galli senoni e ha ospitato insediamenti medioevali ma oggi rimangono visibili solo i tunnel e le grotte sotterranee costruite nel XVII secolo dalla setta dei Giacomiti. Qui i monaci si rifugiarono dopo essere stati condannati come eretici dalla Chiesa per poi fuggire via mare continuando a scavare gallerie fino a Portonovo. Secondo la tradizione il fantasma Paora protegge un tesoro, una chioccia d’oro circondata da pulcini, preziosa opera di oreficeria molto simile a quella rinvenuta all’interno della tomba di Teodolinda, ora conservata al museo di Monza. Il tesoro sarebbe nascosto nei pressi di una fonte del monte della Crescia e, per confondere chi negli anni ha tentato di trovarlo, sembra che Paora produca gorgoglii ammaliatori e dispensi enigmi e false piste facendo smarrire gli intrepidi ricercatori tra i cunicoli sotterranei.
Chi dice di averla vista la descrive come una vecchietta dal volto languido, vestita di un semplice saio, forse recuperato dai Giacomiti. Muscoloni e altri signori del posto confermano la presenza di grotte e tunnel sotterranei bloccati da crolli e rinvenimenti di punte di lance e altro materiale antico nella zona del monte della Crescia. Altri racconti testimoniano la presenza di Paora anche nella rocca che domina il centro di Offagna, ma in alcuni di questi la descrizione contrasta con gli altri avvistamenti dello spettro. Inoltre, Muscoloni con due suoi amici ha accertato l’assenza, o la scomparsa, di collegamenti tra i sotterranei della rocca e le grotte del monte della Crescia, esplorando anche il fondo del pozzo che è chiuso. Sembra quindi strano che la Paora possa spostarsi indisturbata tra questi due luoghi, distanti circa 5 chilometri, in assenza di collegamenti che la possano nascondere.
All’interno della rocca gli avvistamenti sono più recenti: nel 2009 in occasione della festa medioevale è stata notata nella sala del pozzo, in cui si stavano svolgendo le visite guidate, una ragazza alta, esile, con capelli lunghi fino alle spalle e un abito verde, lungo, di foggia medievale, prima dai volontari che sorvegliavano l’ingresso, poi dagli ultimi visitatori, ma alla chiusura dei locali la donna, non ripassata dall’unico ingresso aperto, non venne ritrovata. Sempre durante le feste medioevali del 2015 la figura di una donna è stata avvistata da due falconieri tra un merlo e l’altro del camminamento di ronda. Anche stavolta, credendo fosse una visitatrice rimasta chiusa nella rocca, sono stati perlustrati tutti gli angoli del castello senza poterla rintracciare.
Sono poi tantissime le segnalazioni di eventi strani da parte del personale e di turisti, come il sollevamento del velo di una sposa durante un reportage e in assenza di vento, il suono di passi, rumori simili a spostamenti di mobili, una voce sommessa chiedere aiuto dal fondo del pozzo. Per questo motivo sono stati chiamati i ricercatori dell’Italian Paranormal Research di Forlì che trascorrendo una notte all’interno della rocca nell’aprile del 2017 hanno estrapolato tra i rumori notturni una voce lamentevole e il suono di passi, mentre le telecamere fisse poste contro le mura hanno catturato il volto di una donna. I gosthunters hanno registrato la caduta di una pallina posta sopra una ringhiera e con i loro strumenti hanno rilevato spostamenti inquietanti e picchi di campi magnetici. I ricercatori confermano la presenza dello spettro, ipotizzando che potesse essere l’amante di un militare posto a sorveglianza della rocca. Per questa seconda presenza, che avrebbe caratteristiche fisiche diverse dallo spettro avvistato nei sotterranei del monte della Crescia, una giornalista ha coniato un nuovo nome: Ofelia per il colore e il taglio dell’abito con cui è apparsa, simile a quello che compare in molti dipinti che ritraggono l’Ofelia shakespeariana.
Sia che una o più presenze si aggirino tra le stanze della rocca con le sembianze di un’affascinante giovane o di un’arcigna vecchietta, sia che tutti questi racconti siano solo frutto di suggestioni, queste leggende continuano ad affascinare e i luoghi che le ospiterebbero restano comunque tutti da scoprire. Pronte, con il loro ricco passato, a meravigliare comunque il visitatore!
di S. Brunori