“La tua Penelope sia sempre con te”
Penelope è una realizzazione scultorea in bronzo del maestro Gianni Guerra collocata sulla scogliera di Levante del porto turistico di Senigallia, cittadina sul mare nota anche per la sua spiaggia dorata di “velluto” e per la “Rotonda a mare”.
La scultura meglio conosciuta come la “Sirenetta” ma non avrebbe nulla a che vedere con quella di Copenaghen.
Un fascino mitologico circonda infatti la storia di tale statua. Essa si ricollegherebbe alla figura femminile simbolo dell’Odissea, uno dei due grandi poemi epici greci attribuiti al poeta Omero. Tra le numerose vicende riguardanti l’eroe Odisseo (o Ulisse, con il nome latino) si narra infatti anche l’impresa eroica dell’attesa nella lontananza di Penelope sua moglie. Divenuta il simbolo di fedeltà coniugale e della capacità di sentire la presenza del partner nell’intimo, nel cuore, nella mente, nello spirito, anche se distante.
Bloccata tra gli scogli della Penelope di Senigallia fuoriuscire solo mezzo busto quasi a significare che l’altra metà sia sciolto, la sua faccia non è rivolta al mare ma al suolo con la sua espressione volta verso l’interno, l’introspezione. Alla base è ricoperta da una grande quantità di lucchetti, testimonianza d’amore e fedeltà di tutti coloro che li hanno depositati. L’idea è come il Pont des Arts in Francia ma tutti i lucchetti sono simili in bronzo o argento e non hanno niente scritto su di loro.
Questa opera rappresenta principalmente la forza del legame d’amore tra gli innamorati ma è dedicato anche a tutti coloro a cui il destino ha voluto far conoscere il sentimento della lontananza. È un simbolo con duplice valenza speranza per l’amore e speranza per le famiglie che attendono il rientro degli uomini usciti in mare.