Le sorprese di Serra San Quirico
Un borgo che custodisce fantastici tesori
Serra San Quirico, borgo insignito della Bandiera Arancione, compare come un’isola chiara immersa nel verde mare del Parco Naturale delle Gola della Rossa e di Frasassi. Avvicinandoci, la sagoma del paese si delinea, e ne lascia scorgere la bellezza. Ma per conoscere le meraviglie che Serra San Quirico custodisce, si deve proseguire. Le imponenti mura accolgono il visitatore, sormontate dalla trecentesca Torre del Cassero, alto baluardo di forma quadrangolare. La cinta muraria, perfettamente conservata, nasconde la prima sorpresa. Essa è infatti attraversata dalle “Copertelle”, passaggi coperti che corrono lungo tutto il perimetro murato, intervallato da grandi archi che fanno capolino sul paesaggio circostante.
Varcate le mura da uno dei grandi ingressi storici, come Porta Pesa o Porta Forchiusa, iniziamo a esplorare il centro. La perfetta conservazione dell’impianto medievale ci consente di godere di un’architettura il cui fascino è rimasto inalterato attraverso i secoli. Muovendo lo sguardo lungo i saliscendi che attraversano il paese vediamo succedersi preziosi palazzi storici, come palazzo Piccioni o Palazzo Ortolani, che conducono fino alla bellissima Piazza della Libertà, dove svetta la Torre comunale e si apre la loggia Manin, punto panoramico su tutta la vallata.
Dalla piazza, salendo una scalinata, si arriva di fronte all’austera facciata in stile romanico della chiesa di Santa Lucia. Ecco di nuovo una sorpresa gelosamente serbata a Serra San Quirico. Mai infatti il sobrio esterno, affiancato dal campanile a bulbo, lascerebbe presagire ciò che contiene. Varcata la soglia, ci investe uno spettacolo sfarzoso e rutilante, in pieno stile barocco. Stucchi, intarsi e dorature splendono nell’interno, che conserva eccezionali opere d’arte. Nell’abside sono infatti ospitate tele rappresentanti Le storie di Santa Lucia, dipinte da Pasqualino Rossi e considerate il suo capolavoro del periodo marchigiano. Come se non bastasse, troviamo anche splendidi quadri di Guido Reni, del Cavalier d’Arpino e di altri maestri che hanno reso la chiesa un autentico ed inestimabile museo. Il complesso monumentale di Santa Lucia ospita inoltre la Cartoteca regionale, che contiene una vasta collezione di carte, mappe e incisioni, indispensabili per conoscere la geografia storica delle Marche.
Lo stupore non ha davvero mai fine a Serra San Quirico. Lo si capisce se entriamo nella chiesa dedicata ai Santi Quirico e Giulitta. Risalente ai primi del Mille, sebbene ricostruita nel XVIII secolo, anche questa chiesa conserva importante testimonianze artistiche, come una tela di Pasqualino Rossi e un bel dossale in terracotta del XVI secolo raffigurante la Madonna del Rosario. Ma la vera sorpresa è costituita dalla reliquia qui custodita: una spina della corona di Gesù. Uno straordinario oggetto di culto, venerato nei secoli da numerosi Pontefici.