L’effetto farfalla nel giardino di Cessapalombo
Lo chiamano “effetto farfalla”, ed è il concetto secondo il quale il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Parafrasando, significa che da azioni infinitesimali possono nascere conseguenze macroscopiche. È un’idea altamente filosofica, che può essere applicata alle più diverse situazioni. Spesso, nel caso dell’opera dell’uomo, vuol dire che anche se si inizia con poco o pochissimo, si può generare tanto.
È il caso del Giardino delle Farfalle di Cessapalombo, una struttura speciale situata nella propaggine nord-est del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, che partendo dal fascino di questi insetti dalle ali dei colori dell’arcobaleno ha dato vita ad una realtà che dialoga in strettissimo contatto col territorio in cui si innesta. Farfalle e falene, insetti dell’ordine dei lepidotteri, sono animali che suggestionano da sempre la fantasia dell’uomo. Dall’uovo esce un bruco, animale spesso guardato con distacco e sufficienza, ma che nel corso del suo ciclo vitale si rifugia nella solida protezione della crisalide, per sbocciare poi nella magnifica farfalla. È una metafora di vita e crescita valida anche per gli uomini. Non si può che rimanere a bocca aperte osservando i volteggi di ali che sembrano di seta, capaci di ospitare ogni genere di cromatura, dal blu cobalto al rosso rutilante, un’autentica tela d’artista dove il pennello sapiente della natura a volte traccia disegni che sembrano pensati dall’uomo, forme d’occhio che possono servire per minacciare o attrarre.
Le farfalle sono l’anello che congiunge fauna e flora. Sono animali ovviamente, ma come le api sono fondamentali nel processo di impollinazione che permette a piante, fiori e frutta di esistere. Un’autentica bilancia del mondo naturale, che nell’area dei Sibillini è tanto più protagonista perché il parco è culla di una biodiversità eccezionale, che le farfalle concorrono a preservare. Il noto entomologo Adriano Teobaldelli, considerato un guru dei lepidotteri, negli anni ha censito 851 specie tra farfalle e falene nel Parco dei Sibillini! Una quantità impressionante, di cui molti esemplari possono essere ammirati in libertà nel Giardino delle Farfalle. Tutte specie rigorosamente endogene: qui non ci sono specie introdotte da habitat esterni. Le farfalle vanno attratte, non trattenute, e questo si ottiene soltanto preservando l’ambiente in cui vivono.
Dietro al fascino incontestabile del volo delle farfalle, ballerine del cielo che in delicati volteggi frusciano le ali iridescenti, c’è una fondamentale lezione di etica naturale. La biodiversità del Parco dei Sibillini, tanto ricca e generosa, è frutto della costante opera di mantenimento dell’uomo. Il Giardino delle Farfalle è diventato non a caso un centro di educazione ambientale da circa otto anni, perché il suo scopo è quello di diffondere e rafforzare questa lezione, soprattutto tra i più piccoli. Non a caso la visita del giardino è sempre guidata, così che ai visitatori possano essere spiegate le caratteristiche di tutto ciò che trovano. Oltre ai lepidotteri e agli altri animali della fauna sibillina, il giardino ospita una grande varietà di piante officinali, aromatiche e selvatiche. Si innesca la scoperta della natura che suggestiona tutti i sensi: sapori e odori colpiscono tanto quanto la vista, in una sinestesia che emoziona.
Immergersi nelle meraviglie del Giardino delle Farfalle e del Parco dei Monti Sibillini è un invito a riconsiderare il nostro ruolo nel mondo e il rispetto che dobbiamo alla natura. Non è un caso che le parole uomo e terra hanno la stessa etimologia, humus, e che a uomo è affine anche la parola umiltà.
Il giardino è quindi in osmosi perfetta coi Sibillini, ma fondamentale è anche il rapporto con la piccola comunità di Cessapalombo, comune di circa 500 abitanti situato nell’alta Valle del Fiastrone, in Provincia di Macerata. Anche nei momenti più duri, come nel post sisma del 2016 o nell’attuale emergenza Coronavirus, la rete di solidarietà tra giardino e paese è stata forte. Ma non si tratta solo di questo: il Giardino delle Farfalle è un tassello importante per una più ampia rivalorizzazione di tutta la zona che passa attraverso la sua scoperta. Per Cessapalombo per esempio passavano le vie battute dai carbonai, che dal legno della rigogliosa vegetazione ricavavano l’energia per sopravvivere. Quelle strade sono ora adibite a sentieri didattici per non perdere la memoria di una tradizione tanto importante. D’altronde, e di nuovo l’etimologia ci viene in aiuto, Cessapalombo nasconde quel caesa iniziale che significa proprio “bosco tagliato”. Molti altri sono gli spazi e i luoghi da scoprire, partendo dalla frazione di Montalto che si sviluppa attorno all’omonimo Castello risalente al IX secolo, o antichi e affascinanti luoghi di culto come la Chiesa di San Benedetto e l’Abbazia di San Salvatore.
Chi visita questi luoghi ne rimane sempre impressionato per l’intima connessione tra la natura e l’opera umana. Soprattutto le nuove generazioni di Cessapalombo e dintorni si stanno rendendo conto di quanta fortuna abbiano ad abitare in un posto simile. Una consapevolezza che è anche una responsabilità, grazie al grande lavoro innescato dal Giardino delle farfalle, fatto di attività eterogenee che oltre alle visite guidate spaziano dalla ristorazione, dove vengono recuperati e usati prodotti genuini altamente selezionati, passando per passeggiate letterarie fino ad arrivare al trekking in groppa agli asini. Un battito d’ali alla volta, l’uragano di entusiasmo sta contagiando tutti.
di F. Cantori