Venerdì Santo a Cantiano – La Turba
Cantiano è il paese più alto sul livello del mare di tutta la provincia Pesaro Urbino. Situato nei pressi del massiccio del Catria, a cavallo tra le Marche e l’Umbria, il borgo medioevale è immerso in estese e secolari faggete ad altofusto tra cui il bosco di Tecchie. Attraversato già in epoca romana dalla Via Flaminia vanta un vasto patrimonio artistico e architettonico costituito da rocche, chiese e palazzi che oltre a testimoniare l’antichità del centro storico merita di essere visitato: la Chiesa collegiata di San Giovanni Battista, la Chiesa priorale di San Nicolò, la Chiesa di Sant’Agostino, la Chiesa di Sant’Ubaldo, Pieve di San Crescentino di origini antichissime, probabilmente intorno all’anno mille. Palazzo comunale sito in piazza Luceoli, Museo ospitato all’interno delle sale dell’ex convento agostiniano del 1200.
Il territorio vanta inoltre due peculiarità: l’amarena autoctona, la visciola di Cantiano, un frutto prezioso e rinomato a livello internazionale che qui cresce spontaneamente e Il Pane di Chiaserna è un prodotto tipico la cui bontà è dovuta all’utilizzo di acqua di sorgente e alla totale assenza di additivi e conservanti.
Tra gli eventi spicca la Turba, sacra rappresentazione del Venerdì Santo, di lontane origini che si svolge lungo le vie del paese con figuranti in costume e scenografie uniche. Essa trae origine, anche se non direttamente, dai movimenti popolari di invocazione alla pace che si diffusero in terra di Marche ed Umbria intorno alla metà del XIII secolo, portati sulle strade e nelle piazze dalle genti più umili e in condizioni di miseria, sofferenti ed esauste delle continue lotte tra guelfi e ghibellini.
La Turba di Cantiano non ha conosciuto interruzioni lungo i secoli, tranne che durante l’ultimo periodo bellico, crescendo sempre ed arricchendosi negli anni. Ogni anno il Venerdì di Pasqua, dalle 20 in poi con qualunque condizione atmosferica la manifestazione ha inizio. Riconosciuta a livello nazionale come una delle rappresentazioni più importanti e antiche, la Turba di Cantiano si apre con Laudi e canti e in sottofondo il suono cupo dei tamburi dei soldati romani, per terminare poi con il posizionamento delle tre croci vuote e il messaggio di speranza dato dalla resurrezione del Cristo.